Barcellona: mission (im)possible

Barcellona

Barcellona è una delle città che più amo. Ogni volta che mi si presenta l’occasione, porto qualcuno a vederla, a viverla, a perdersi nel suo meraviglioso Barrio Gotico, a ripercorrere le tappe del mio amato Antoni Gaudì, che riesce sempre a farmi commuovere.

Questa volta, però, pare che il mio viaggio non avrà un mero scopo ludico. Pare proprio che io e le donne della mia famiglia avremo un lavoro da svolgere. Anzi, 15 lavori. E che razza di responsabilità!

Ecco la caccia al tesoro che mi sono inventata per far calare le neofite di Barcellona nel giusto livello di entusiasmo e per creare aspettative che so per certo la città catalana non deluderà. In fondo, se non è un viaggio divertente, che viaggio è?!

“Barcelona, Catalunya, 1 ottobre 1492

Ebbene, care Madame de la Italia bella,
Siete state testé richiamate a la corte de li regnanti Ferdinando et Isabella per uno compito di suprema importanza:
Li marrani, comandati dal moro Boabdil de Granada, seguitano la loro inutile Reconquista ai danni de Los Reyes Catolicos.
Pur vivendo lo loro giorno a Granada, persistono incessantemente a provocar chiasso infin ne lo settentrione de la nostra peninsula.

Disperiamo, pertanto, e nel mentre, a capo chino, chiediamo lo vostro prezioso aiuto per vincere lo lungo assedio.

Solo lo nobile quartetto potrà venire in lo nostro aiuto, portando a lo termine lo maggior numero di battaglie con esito vittorioso, cosicché la guerra sia infine vinta da lo unico, vero regno: lo Catholico.

Le prove si svolgeranno nella Civita in della quale risiede la nostra Santa Maria del Mar e sono le seguenti:

  1. Fatevi coraggio e bevete la pregiata bevanda degli dei, la Sangria (dall’arabo San, san e Gria, gria). Molte le vittime de lo frutto proibito: badate di masticare attentamente e non mandate di traverso li semini.
  2. Varcate la soglia del Nuovo Mondo, a la fine de la strada chiamata Rambla: progete lo capo a lo Genovese Navigator e ricordate la sua nobil impresa spalla a spalla con la Reina Isabella e lo Re Ferdinando. Non guardate ne li occhi neri lo Cristoforo vostro, o sarete possedute da l’anima torturata de le Colombe che di cognome lo accompagnano!
  3. Testè lo saluto all’uom di mare, porgete le terga a lo mare stesso, contate 50 passi e, piroettate su li vostri callosi piedi. Tre volte, non di più né di meno. Assieme. La nobil squadra la si riconosce da li piccoli gesti coordinati.
  4. La fatica de lo girar su voi seccherà la vostra gola e li spilli faran capolino tra lingua e denti. Riposate, dunque, le vostre stanche membra su le piastrelle lucide de la Rambra, all’ombra de li alberi. Lì, i nostri servitori avranno lo compito di dissetarvi con la nostra Cervesa (dal greco Cerve -cervello ed Esa sei. Alla sesta pinta, infatti, lo vostro cervello si distruggerebbe imperituramente. Porgete attenzione!)
  5. Lasciando dietro lo Mar Mediterraneo, seguitate lo cammino tra mostri infernali, soldati di latta e marrani volanti. Alla vostra mancina troverete lo mercato de la Boqueria. Ebbene, l’affare si ingrossa: unite, dovrete varcar la soglia de lo mercato, trovare lo nobil Serrano. Barattatelo con la dorata moneta dal nome de lo vento, accompagnatelo con un succo de lo frutto portato da Cristoforo ed uscite, intere; rivedete le stelle e gustate il terribil connubio.
  6. Ne li pressi del Raval, giace immobil lo gran felino. Un artista colombiano de li vostri tempi, amante delle burrose curve ginniche (dall’ostrogoto Gine donna e niche -chiappe) diede vita ad un segnacolo de li pagani egizi. Non c’è limo sotto le sue enormi zampe, ma col sole allo zenit l’ombra sua copre la piazza intera. Avvicinatevi coraggiose come Ercole con lo Leone Nemeo, sedate la sua sete di vritute e conoscenza e ritraetevi assieme a lui.
  7. Un altro compito attende la vostra vivacità: la Barcellona bella è colma di chiassosi angoli, spesso trappole per li comuni mortali: lo buon gusto vostro avrà il delicato incarico di indagare, osservare, gustare ed eleggere la tapas con lo più alto potere contro li vampiri. Compiute con buon esito le sfide precedenti, sarete per certo pronte per affrontare, di concerto, anche questa. Insito il fatto che le tapas vengano accompagnate da lo special piatto de le patata bravas (dal castigliano bravas, brave)
  8. De lo vostro immane coraggio si avrà ulteriore riprova allorquando, senza far trascorrere le tre ore riconosciute da lo mondo intiero come salvifiche, vi recherete su la Barceloneta, vi spoglierete de le mefitiche calzature e intingerete li vissuti piedi in de lo Mar. Non supererete la prova se non conterete assieme fino a dieci.
  9. Piedino, lo animal de lo passato che noi non riconosciamo come esistito ma voi evoluzionisti si, ha soggiornato presso la valle incantata de lo Park Guell. Non fatevi cogliere impreparate da la samdra, esoterica guardia sua. Non combattetela con lo foco, la freddezza de lo corpo suo la fa resister. Lottate, piuttosto, con lei contro li marrani. Protetti dalla sua resistenza allo fuoco, vincerete contro le fiamme degli inferi.
  10. Dopo la strenua battaglia, individuate lo rettile taumaturgico. Alzate gli scudi e immortalate la testa sua, tra la bandiera gialla e rossa de la Catalogna nostra.
  11. Sopra lo tripode visitate poi la Pietra filosofale, ma non cadete ne lo mortale inganno.
  12. Giunte su la vetta de lo parco, posate dunque a lo modo de la Venere de lo Botticelli e fermate lo tempo in una memoria compromettente.
  13. Per varcar la soglia de la casa de Los huesos, dovrete nascondervi dietro un’apparenza: a lo modo de li veneziani, trovate una maschera e confondetevi con gli addetti. Attenzione a li pericoli. La meraviglia de la casa vi distrarrà e vi incanterà. Non cedete a la gioia de li occhi, o la Gorgone avrà la meglio su le vostre anime.
  14. Scalate lo Monte Succo nostro e sfidate la divina provvidenza gioendo all’ombra de la torre de Calatrava. Lo architetto, portato in sul palmo di mano da li esteti de lo mondo, ha già fatto crollare opere sue. Toccate ferro e permanete sotto la bianca torre per lo meno cinque minuti.
  15. Giunte al termine de le fatiche, lo sforzo vostro sarà ricompensato con lo churro. Uno e uno soltanto. Ma non indugiate ne la dolcezza sua. Se ne mangiaste più di uno Barcelona vi terrebbe prigioniere fintanto che lo mondo avrà vita.

Mala tempora currant: portate a termine le fatiche vostre. Respingiamo li marrani e reconquistiamo lo regno nostro. Che è poi anche parte de lo vostro regno castigliano di Sicilia.

Alla fine, fate un salto, fatene un altro, fate una giravolta, fatela un’altra volta, guardate in su, giù, salutate la Barca! De lo titolo di Bravone il vostro capo sarà insignito, lo sangue vostro diventerà blu e, grazie al regal membro de Ferdinando, potrete far rientro ne le terre vostre.

Ma non pensate di far le furbe, da la vostra terra, la guardiana dell’imago sovrintenderà la buona riuscita de le fatiche vostre. Avrebe dunque l’obbligo di produrre testimonianze di ognuna di esse.

La caravella alata vi aspetterà lo sabato, alle hore 8.25. Sapete in qual loco.
A presto, donzelle.”